Gipsoteca dell’Istituto d’Arte di Firenze

La Gipsoteca del Liceo Artistico Porta Romana di Firenze è rinomata per possedere la più interessante raccolta di modelli in gesso in Italia, con una particolare enfasi sui modelli dell’arte del rinascimento toscano. La collezione più significativa è stata acquisita nel 1922 dall’allora direttore, Mario Salvini, attraverso l’acquisto della collezione di Oronzio Lelli.

L’azienda fiorentina omonima era stata incaricata dalla Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti di creare riproduzioni di opere scultoree dell’antichità e del rinascimento. In breve tempo, è riuscita a creare una collezione di straordinario interesse, composta da matrici, forme e modelli realizzati direttamente dagli originali.

Il professor Salvini, con questo primo nucleo, ha dato inizio al Museo dei Calchi, con l’aiuto del professor Filippo Rossi, sovrintendente alle Gallerie di Firenze, per quanto riguarda i gessi, e con la collaborazione di Luigi Lelli, figlio del fondatore della collezione e anch’egli formatore, per quanto riguarda la cura della gipsoteca. Il Regio Istituto d’Arte già possedeva una selezione di calchi per l’insegnamento pratico degli allievi provenienti dalla precedente Scuola d’Intaglio.

Cosa troviamo all’interno della Gipsoteca dell’Istituto d’Arte di Firenze

La Gipsoteca dell’Istituto statale d’arte di Firenze, ora Liceo Artistico di Porta Romana, rappresenta una straordinaria collezione di modelli in gesso in Italia.

Nel corso degli anni, è diventata il punto di riferimento per i calchi in gesso di importanti capolavori scultorei, coprendo un arco temporale che va dal Trecento al Novecento.

Qui è possibile ammirare una vasta selezione di riproduzioni fedeli di opere d’arte, offrendo agli studenti e ai visitatori l’opportunità di studiare da vicino la maestria e la bellezza di queste creazioni scultoree. La Gipsoteca rappresenta un luogo unico per immergersi nella storia dell’arte, esplorando le diverse epoche e stili che hanno contribuito a plasmare la ricchezza e la diversità dell’arte italiana.

Attraverso i modelli in gesso, è possibile apprezzare i dettagli e le sfumature delle opere originali, permettendo di approfondire la comprensione delle tecniche e dei materiali utilizzati dagli artisti nel corso dei secoli. La Gipsoteca dell’Istituto statale d’arte di Firenze è un tesoro culturale che testimonia l’importanza e l’influenza dell’arte scultorea nella storia dell’umanità.

La raccolta di modelli in gesso aveva lo scopo di favorire lo studio dell’ornato italiano, e seguendo questa finalità didattica, la gipsoteca fiorentina possiede notevoli repliche di dettagli decorativi architettonici e scultorei del rinascimento. In seguito, sono stati trasferiti importanti calchi dal Bargello, come la Gattamelata di Donatello, e dalla Galleria dell’Accademia, come Alessandro che doma Bucefalo. Infine, è stato collocato nell’immaginaria abside della Cavallerizza delle ex-Regie Scuderie il calco lorenese del David, realizzato da Clemente Papi, perfettamente allineato e dialogante con il gruppo d’ingresso nell’Ottagono.


All’interno delle ex Regie Scuderie della Pace, oggi sede del Liceo Artistico di Porta Romana, si trova un grande ambiente con soffitto a capriate che un tempo fungeva da maneggio coperto. È in questo spazio, insieme alle adiacenti ex stalle, che trova luogo la Gipsoteca, ufficialmente inaugurata nel giugno del 1929 come Museo dei Calchi in Gesso delle Sculture italiane del Medioevo e del Rinascimento. Attualmente, la Gipsoteca ospita circa 3000 modelli, rendendola la più importante raccolta del genere in Italia.

Il nucleo principale della collezione proviene dall’acquisizione, nel 1922, della collezione di Oronzio Lelli da parte del direttore Mario Salvini dell’epoca. Lelli, che era un formatore di professione, aveva ricevuto l’incarico dalla Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti di riprodurre i più grandi capolavori della scultura antica e rinascimentale, creando così una vasta collezione di forme e modelli direttamente derivati dagli originali. Questa collezione riveste un’importanza straordinaria, soprattutto considerando il divieto attuale di effettuare calchi diretti sulle opere tutelate al fine di garantirne la conservazione ottimale.

Questo nucleo si unì ai modelli già presenti nella struttura, utilizzati come esercitazioni per gli studenti della precedente Scuola d’Intaglio. Nel rispetto di una tradizione consolidata, che vedeva nella formazione degli artigiani e degli artisti lo studio e la copia dei modelli antichi e rinascimentali, una parte significativa dei gessi consisteva in repliche di particolari architettonici e decorativi. Nel corso del tempo, si aggiunsero importanti calchi provenienti dal Bargello e dalla Galleria dell’Accademia.

Nell’ambito della ex cavallerizza, venne collocato il calco del David, realizzato dal rinomato bronzista Clemente Papi, che si affianca al monumentale ‘Colosso’, una copia di uno dei due Dioscuri dell’omonima fontana presente in Piazza del Quirinale a Roma, posto nell’Ottagono d’ingresso.

Tra settembre 2002 e marzo 2005, sono stati effettuati i lavori di restauro degli spazi della gipsoteca e dell’ottagono, grazie all’intervento della Provincia di Firenze con il finanziamento dell’Ente Cassa di Risparmio. Questo intervento si inserisce in un processo di recupero dell’intero edificio, avviato nel 1997 dalla Provincia, al fine di valorizzare le caratteristiche storiche e artistiche del complesso di Porta Romana e delle varie fasi che ne hanno caratterizzato gli interni. Un esempio di ciò sono le decorazioni presenti nella sala laterale meridionale, realizzate nel 1921 in occasione della fiera fiorentina del libro, che rappresentano il primo tentativo di recupero funzionale del complesso.

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