Il Museo dell’Opera, situato sul lato nord-est di Piazza del Duomo, è un’importante istituzione che si estende su 6000 metri quadri e comprende 28 sale disposte su tre piani.
L’area in cui sorge il Museo ha una storia ricca di eventi e di opere d’arte. Inizialmente, nel XV secolo, il luogo ospitava un cortile utilizzato da Brunelleschi per depositare i legnami utilizzati per la creazione della cupola. Successivamente, nel XVI secolo, Michelangelo scolpì qui il celebre David.
Verso la fine del XIX secolo, l’Opera del Duomo, un’istituzione della Repubblica Fiorentina responsabile della sistemazione, costruzione e arredamento della cattedrale di Santa Maria del Fiore, si trovò di fronte a una decisione cruciale. Doveva scegliere se trasferire le proprie opere nelle loro aree d’origine o metterle a disposizione del pubblico per la loro ammirazione.
La scelta fu quella di donare alcune sale dell’Opera del Duomo per l’esposizione delle opere, dando vita al Museo dell’Opera nel 1891.
Il Museo offre un percorso didattico attraverso le sue stanze, permettendo ai visitatori di scoprire gli artisti e i luoghi che hanno dato vita alle opere esposte. Grazie alla vasta collezione di opere d’arte provenienti dal complesso sacro del Duomo di Firenze, come il Battistero e il Campanile di Giotto, nonché statue gotiche e rinascimentali, il Museo è diventato uno dei più importanti al mondo.
Tra i suoi tesori, vi sono le Porte di Ghiberti, opere di Andrea Pisano, Arnolfo di Cambio e Nanni di Banco, oltre alla celebre Pietà Bandini di Michelangelo e una vasta esposizione di opere appartenute a Donatello. L’avanguardia architettonica e l’attenzione ai dettagli dei corredi museografici contribuiscono a rendere l’esperienza dei visitatori ancora più straordinaria.
Vediamo ora come si compone il Museo dell’Opera di Firenze, una delle perle che compone la cultura insieme anche alle varie biblioteche Fiorentine.
Le aree del museo
Prima di entrare nel Museo dell’Opera di Firenze si nota subito sull’entrata il gruppo statuario della Gloria di San Giovanni Battista, antica decorazione dell’altare del Battistero e opera di Girolamo Ticciati.
Tempi addietro questo passaggio era l’accesso per giungere agli uffici e ai laboratori dell’Opera del Duomo, e che dal ‘400 vennero impiegati per progettare e preparare i lavori per la Santa Maria del Fiore.
Proseguendo dall’entrata arriviamo nel cortile del Ticciati, un cortile coperto dove sono situati il gruppo scultoreo dell’altare barocco del Battistero, un San Giovanni in Gloria con angeli reggicandelabro e alcune opere di Girolamo Ticciati del 1732.
Originariamente assieme a questo gruppo statuario erano presenti anche dei rilievi che narravano la vita di San Giovanni in gloria, posti di fronte alla mensa e sulla balaustra del coro posta di fronte, con aquile raffigurate e con balle di stoffa tra i loro artigli.
Queste aquile raffigurano l’emblema della corporazione fiorentina che ammodernò il museo e a cui sarà affidata la cura del Battistero.
Proseguendo nel museo passiamo per il corridoio dell’Opera, un lungo corridoio dove sono presenti migliaia di nomi citati nei documenti, con il compito di evocare un senso di collettività caratteristico dell’Opera del Duomo, che negli anni ha visto famosi architetti e artisti affiancati da umili artigiani e manovali impegnati alla decorazione e alla costruzione dei monumenti di Piazza del Duomo.
La Galleria delle sculture è situata alla fine del corridoio, ed è una grande sala che ospita opere statuarie del Battistero e dai fianchi della Cattedrale, oltre ai telai tergali delle porte del Battistero.
Altre opere sono presenti nella sala, oltre a quelle di Tino di Camaino, e sono i frammenti di una delle porte laterali del Duomo, quella più ricca, e alla cui costruzione presero parte numerosi scultori, tra cui anche il giovane Donatello.
Un modello di legno della facciata medievale e un video che ne racconta la storia sono situati sul lato destro della sala.
L’utilizzo della scultura segnò la creazione del nuovo Duomo fiorentino, e questa tecnica venne utilizzata anche per la creazione del Battistero e per il Campanile, caratterizzando un segno di modernità e di potenza economica per Firenze.
Le statue e i rilievi posti sul Duomo, sul Battistero e sul Campanile parlano dei fiorentini e proclamano la loro vocazione e fedeltà ai profeti.
Andando nella sala successiva troviamo la Sala del Paradiso, chiamata così per far riferimento allo spazio presente tra il Battistero e la chiesa, chiamata dai cristiani “Paradiso”.
All’interno di questa meravigliosa sala possiamo trovare la rievocazione della piazza corrispondente al “paradiso” fiorentino, al cui lato est è posta la facciata del Duomo e dal lato ovest il Battistero.
La facciata della chiesa di Santa Maria del Fiore non venne mai completata, anzi, venne addirittura smantellata, ma grazie ad un progetto dell’epoca venne ricostruita, permettendo di collocare nel posto originale le statue scolpite per la facciata stessa, poste di fronte alle porte del Battistero.
Nella sala sono presenti le tre porte del Battistero, quali la Porta “Sud” di Andrea Pisano, raffigurante le Storie di San Giovanni Battista, la Porta “Nord” di Lorenzo Ghiberti con le Storie di Cristo e la Porta “del Paradiso”, sempre di Lorenzo Ghiberti, con raffigurate le Storie dell’Antico Testamento.
Altre opere importanti presenti nella Sala del Paradiso sono i **gruppi scultorei posti sulle porte appena citate, risalenti al ‘500 e raffiguranti avvenimenti della vita di Giovanni Battista
Sala dei frammenti
La Sala dei Frammenti rappresenta una testimonianza preziosa dell’antica facciata del Duomo di Firenze. Quando la facciata fu smantellata, alcuni pezzi andarono perduti, ma fortunatamente, in questa sala, si possono ammirare alcuni frammenti rimanenti.
Tra questi frammenti, sono presenti pezzi dell’antica cattedrale di Santa Reparata, che furono scoperti durante gli scavi al di sotto delle navate della chiesa di Santa Maria del Fiore. Questi ritrovamenti hanno confermato che i costosi marmi venivano riutilizzati per i nuovi progetti, dimostrando una pratica di riciclo che era comune all’epoca.
L’antica facciata di Santa Reparata presentava elaborate decorazioni realizzate con marmi scolpiti e tessere musive d’oro e colorate. Questi elementi contribuivano a rendere la facciata una rappresentazione della Gerusalemme celeste, un tema ispirato al Nuovo Testamento.
La Sala dei Frammenti è un luogo affascinante in cui si può ammirare l’arte e l’architettura dell’epoca, e comprendere l’importanza di queste opere per la storia e la cultura di Firenze.
Sala della Maddalena
La Sala della Maddalena è l’ottava stanza del Museo e prende il nome dalla preziosa statua lignea della “Santa Maria Maddalena penitente”, realizzata da Donatello. In questa sala, sono esposti anche vari dipinti raffiguranti i Santi in preghiera assieme ai committenti.
La figura nella statua di Donatello rappresenta Maria di Magdala, la donna liberata da Gesù dai sette demoni che la possedevano. Essa fu anche la prima persona a cui Gesù si rivelò dopo essere risorto.
Oltre alla statua di Maria Maddalena penitente, la sala ospita un busto raffigurante la stessa figura in una versione più giovane, un rilievo che la ritrae in posizione di preghiera nel deserto, e un crocifisso realizzato da Giovanni di Balduccio.
Inoltre, nella Sala della Maddalena, si possono ammirare tavole del XIV secolo e sculture di sagome femminili, creando un’atmosfera unica e suggestiva che permette ai visitatori di immergersi nella spiritualità e nell’arte del periodo. Questa sala è un tesoro di opere d’arte che rappresentano la figura di Maria Maddalena e il suo significato nella tradizione cristiana.
Cappella delle Reliquie
La Cappella delle Reliquie è una stanza a pianta ottagonale che ospita una preziosa collezione di quadri originariamente posti nella Cattedrale e nel Battistero di Firenze, insieme ad espositori di reliquie risalenti al periodo tra il XIII e il XVII secolo.
Firenze aveva una forte tradizione legata alle reliquie, e possedeva più di 600 di esse, racchiuse in splendidi contenitori utilizzati durante le celebrazioni festive.
La prossima tappa è la Tribuna di Michelangelo, dove è custodita la Pietà di Michelangelo, una statua creata dallo stesso artista per il suo monumento funebre. Tuttavia, Michelangelo abbandonò l’opera quando trovò dei difetti nel marmo utilizzato, e la sfregiò volontariamente.
Dopo che la statua fu ricomposta, venne acquistata da Cosimo III de’Medici, che la collocò inizialmente nei sotterranei della Basilica di San Lorenzo, per poi spostarla di fronte all’altare del Santissimo nel Duomo.
Nella Pietà, Michelangelo rappresenta il proprio volto in uno dei due uomini che sostengono il corpo di Cristo tolto dalla croce, aggiungendo un tocco personale e di profonda empatia alla scena. Questa preziosa opera d’arte è una testimonianza straordinaria del talento e della maestria dell’artista rinascimentale.
Sala del Lapidarium Storico
La prossima sala è il Lapidarium Storico, dove sono conservati elementi architettonici, iscrizioni sepolcrali e cimeli scultorei risalenti al periodo compreso tra l’XI e il XVI secolo.
Tra le opere esposte, si possono ammirare i frammenti del fonte battesimale, che purtroppo fu distrutto per fare spazio all’apparato per il battesimo del figlio del Granduca Francesco I, e i resti del recinto presbiteriale del Battistero. Queste opere sono caratterizzate da meravigliosi intagli e ornamenti a reticolo geometrico, tipici dello stile classico fiorentino.
Lo Scalone Nuovo si trova all’interno dell’atrio del Regio Teatro degli Intrepidi, edificato sul terreno che in passato ospitava laboratori, magazzini e cortili dell’Opera del Duomo.
L’atrio conserva l’unica testimonianza sopravvissuta di quel periodo, rappresentata dal soffitto risalente al XVIII secolo.
Il vecchio Teatro degli Intrepidi ha subito un declino lento e progressivo, con le aree circostanti smantellate e adibite a uso magazzino.
Il Lapidarium Storico e lo Scalone Nuovo sono testimonianze preziose della storia e dell’evoluzione dell’Opera del Duomo e della cultura fiorentina nel corso dei secoli. Questa sala offre ai visitatori una preziosa occasione per immergersi nelle arti decorative e nell’architettura dell’epoca, completando così il percorso di scoperta all’interno del Museo dell’Opera del Duomo.
La galleria del Campanile
Salendo lo Scalone, giungiamo al primo piano, dove si trova la Galleria del Campanile.
All’interno di questa sala sono conservati 500 rilievi e 16 statue, che hanno come tema principale la profezia divinamente ispirata, con raffigurazioni di figure di Israele e sibille pagane, e la creatività umana, con inventori biblici dell’agricoltura, della pastorizia, delle arti e delle professioni. Altri rilievi rappresentano influssi astrologici, virtù teologali e cardinali, oltre ai sette sacramenti della Chiesa.
Le opere e i rilievi sono disposti nell’ordine originale, partendo dalla parte ovest della torre campanaria e continuando verso gli altri punti cardinali.
Sotto i rilievi a forma di losanga, che raffigurano i “sistemi” fondamentali dell’esistenza umana, si trovano quelli a forma esagonale, con rappresentate le arti.
Le statue, invece, sono ordinate in modo da copiare il raggruppamento dei singoli lati del Campanile, declinandole e ponendo le figure al centro della galleria.
La Galleria del Campanile è un vero tesoro di arte e simbolismo, che offre una straordinaria rappresentazione della visione artistica e spirituale del Rinascimento. I rilievi e le statue offrono una prospettiva unica sulla cultura e la filosofia dell’epoca, rendendo questa sala una tappa imperdibile nella visita al Museo dell’Opera del Duomo.
La galleria della Cupola
Successivamente, si accede alla Galleria della Cupola, dove è esposto il processo creativo con cui Brunelleschi realizzò la “tribuna maggiore”, l’ultima parte del tempio.
In questa sala è conservata anche la maschera funebre dello stesso artista, insieme a modelli in legno della Cupola. Vi è inoltre un’area teatrale in cui viene proiettato un video esplicativo sul processo di costruzione dell’imponente Cupola.
Sono presenti anche modelli e proiezioni che rievocano i progetti della Cupola completata, come il coro situato sotto la Cupola, le vetrate progettate da Ghiberti, Donatello, Paolo Uccello e Andrea del Castagno, e il cornicione monumentale montato per test da Baccio d’Agnolo sul lato sud-est del tamburo.
La Galleria della Cupola è un luogo affascinante, dove i visitatori possono immergersi nella storia e nell’ingegneria straordinaria di Brunelleschi nel completare l’iconica Cupola del Duomo di Firenze. Gli oggetti esposti, i modelli e i video offrono una visione dettagliata del processo costruttivo e delle opere d’arte che arricchiscono questo straordinario capolavoro dell’architettura rinascimentale.
Sala del Belvedere del paradiso
La prossima tappa è la Sala del Belvedere del Paradiso, da cui è possibile ammirare dall’alto la Sala del Paradiso, situata al piano inferiore.
All’interno della sala sono conservate anche le antiche unità di misura fiorentine, come “il braccio”, insieme a misure di bronzo e martelli utilizzati per marchiare il legno.
Questi oggetti ci ricordano che durante il periodo dell’Opera del Duomo veniva svolta anche un’altra importante attività, ovvero la gestione delle foreste casentinesi, situate ad est di Firenze.
Queste foreste erano affidate all’Opera del Duomo per la produzione dei materiali necessari per la costruzione del Duomo, costituendo una fonte di guadagno attraverso la vendita del legno. Questa gestione delle foreste sottolinea la grande importanza e il complesso processo di realizzazione di un’opera architettonica così monumentale come il Duomo di Firenze. La sala del Belvedere del Paradiso offre una prospettiva unica sulla storia e sulle attività legate alla costruzione di questa straordinaria cattedrale.
La sala delle Navate
Nella prossima sala, la Sala delle Navate, sono conservati dipinti che un tempo adornavano le navate della cattedrale, aggiungendo ulteriore splendore all’ambiente sacro.
In questa sala, si possono anche ammirare i resti del primo monumento dedicato a un uomo illustre, per il quale Santa Maria del Fiore è celebre: Piero Farnese. La sua tomba fu realizzata utilizzando un vecchio sarcofago romano, sul quale in origine era posta una statua raffigurante un cavallo, dallo stile tipico dei secoli XVIII e XIX.
Oltre a queste opere, è presente un’altra preziosa statua mariana, il Gruppo Statuario dell’Annunciazione risalente al XV secolo. Inizialmente, questa statua fu realizzata per decorare la parte esterna di una porta laterale del Duomo, ma venne poi spostata all’interno, trovando la sua posizione sopra l’altare maggiore. Questa scultura è un esempio significativo dell’arte sacra del Rinascimento e aggiunge ulteriore valore artistico alla Sala delle Navate.
La sala offre ai visitatori una preziosa occasione per immergersi nella storia e nell’arte della cattedrale di Santa Maria del Fiore, ammirando dipinti e sculture di grande rilevanza culturale e storica.
La sala delle cantorie
La prossima tappa è la Sala delle Cantorie, una sala bellissima in cui si possono ammirare il presbiterio di Santa Maria del Fiore.
In questa sala, oltre a preziosi oggetti di arredamento, sono esposte le cantorie realizzate da Luca della Robbia e da Donatello.
Entrambe le cantorie, situate nella cupola, dove risiedono gli organi e i cantori, presentano raffigurazioni di bambini per testimoniare la gioia dei fiorentini al completamento della Cattedrale. Queste rappresentazioni esprimono la felicità e la gratitudine della città di Firenze per la realizzazione della maestosa opera architettonica.
Le cantorie di Luca della Robbia e Donatello sono un prezioso esempio dell’arte rinascimentale e offrono una testimonianza significativa della cultura e della religiosità fiorentina del periodo. La sala delle cantorie è un luogo di grande interesse artistico e storico, che consente ai visitatori di immergersi nell’atmosfera unica della cattedrale e di ammirare il talento dei grandi maestri dell’epoca.
Sala del Coro Bandinelliano
La prossima sala che si incontra è la Sala del Coro Bandinelliano, dove sono conservati gli elementi della recinzione marmorea del presbiterio del Duomo. Questa recinzione fu voluta da Cosimo I de’Medici e costruita da Baccio Bandinelli. Questo intervento rappresentò il primo di una serie di restauri e modifiche che resero più moderna la chiesa di Santa Maria del Fiore.
Nella sala si trova anche un modellino in scala 1:25 che mostra la reale ricchezza della struttura bandinelliana, permettendo di apprezzarne i dettagli.
Bandinelli e i suoi collaboratori crearono 86 rilievi, di cui 24 sono esposti nella sala. Questi rilievi raffigurano figure maschili o nudi, di cui l’identità esatta non è nota, ma si pensa che possano rappresentare patriarchi, profeti di Israele o eroi greco-romani.
L’affresco del Giudizio Universale di Vasari e Federico Zuccari, posto nella cupola del Duomo, diede un senso armonioso a tutte le statue presenti nel coro bandinelliano.
Al di sopra dei rilievi, posti nelle teche, si trovano le vesti liturgiche risalenti al XVI, XVII e XVIII secolo, che adornavano maestosamente il clero durante le Messe celebrate nel Duomo. Queste preziose vesti rappresentano un elemento significativo nella storia della liturgia e dell’arte sacra.
La sala del Tesoro
Sempre nel primo piano si trova la Sala del Tesoro, così chiamata a causa del dossale d’altare e della croce monumentale in argento presenti all’interno.
Durante la festa del santo patrono di Firenze, ovvero la festa di San Giovanni Battista, questi preziosi assemblaggi venivano allestiti nella chiesa dedicata proprio al santo.
Questa installazione non solo rappresenta il culmine delle conquiste pittoriche di Firenze, ma costituisce anche un ciclo di immagini estremamente articolato e complesso presente su un’unica opera. La Sala del Tesoro è dunque un luogo di grande importanza storica e artistica, in cui sono esposte opere di inestimabile valore e significato religioso per la città di Firenze.
Il museo dell’Ottocento
Il primo piano del Museo ospita il Museo dell’Ottocento, che si compone di 5 ambienti espositivi. L’area è dedicata alla facciata creata per il Duomo, realizzata verso la fine del XIX secolo.
Nel primo ambiente si trova un riassunto storico della facciata nuova, partendo dal frontespizio realizzato con pitture nel 1688. Purtroppo, questo frontespizio non è più visibile direttamente, ma è possibile osservarlo tramite le foto del Duomo.
Nella seconda sezione sono esposti disegni, acquerelli e stampe appartenuti a Giorgio Müller, Nicolò Matas ed Emilio De Fabris, risalenti al periodo in cui si stava pensando alla creazione della nuova facciata della cattedrale.
La fase finale del processo d’ideazione è rappresentata da due dipinti di Niccolò Barducci, che mostrano le due proposte finali presentate dall’architetto Emilio De Fabris.
Nella terza parte della sala, si possono ammirare campioni di decorazione utilizzati per abbellire la facciata di De Fabris, insieme alle opere “Adamo ed Eva” e “Aronne e il Samuele” di Giobatta Tassara.
Proseguendo nel quarto ambiente, si trova un disegno acquerellato di una delle porte di bronzo della facciata nuova, opera di Amos Cassioli, con l’aiuto del figlio Giuseppe. Inoltre, sono esposte tre formelle di bronzo realizzate da Giuseppe Cassioli come prova per decorare una delle porte.
Nell’ultima saletta, è presente il ritratto dell’architetto Emilio De Fabris, che purtroppo morì prima di poter vedere completata la facciata, opera a cui aveva dedicato quasi tutta la sua vita. In questa stessa sala, sono esposti anche due quadri raffiguranti i mosaici posti al di sopra delle porte nord e sud e le prove in gesso dei ritratti di personaggi illustri della Toscana, collocati nella parte alta della facciata. Queste opere rappresentano un prezioso tributo all’architetto e alla sua visione per il completamento del Duomo.
La cappella Musicale
All’interno del Museo dell’Opera del Duomo è situata la Cappella Musicale, che un tempo fungeva da archivio musicale per l’Opera del Duomo. Oggi, questa sala custodisce corali in pergamena decorati con splendide miniature.
Tra le preziose opere esposte, si possono ammirare tre codici corali a rotazione, scelti tra i Graduali e gli Antifonari in grande formato. La maggior parte di questi corali furono commissionati dal Duomo nel periodo tra il 1508 e il 1526.
Questi corali presentano icone con riferimenti politici, civici e religiosi, e alcuni fanno riferimento anche a personalità storiche come Lorenzo il Magnifico e suo figlio Giovanni, che in seguito diventò papa con il nome di Leone X. Le opere contenute in questa sala costituiscono un importante patrimonio culturale, in quanto mostrano la raffinatezza artistica e la profonda connessione tra la musica sacra e gli aspetti storico-politici del periodo rinascimentale.
La galleria dei modelli
Al secondo piano del Museo si trova la Galleria dei Modelli, che custodisce sette modelli di legno rappresentanti diverse alternative per la facciata del Duomo. Questi progetti furono commissionati dai granduchi medicei, con l’intento di modernizzare l’aspetto dell’imponente cattedrale.
All’interno della galleria, sono esposti due dipinti realizzati nel 1589, in occasione del matrimonio del Granduca Ferdinando I e la principessa francese Cristina di Lorena, celebrato proprio nel Duomo. Questi dipinti sono copie delle due statue collocate su una facciata temporanea, creata appositamente per l’occasione. Attualmente, tali statue sono visibili nella tribuna nord-ovest del Duomo, dove si accede alla cupola.
Sempre al secondo piano del Museo, i visitatori possono accedere al Belvedere della Cupola, una suggestiva area caratterizzata da un ambiente soppalcato e un lucernario. Da qui, si gode di una magnifica vista sulla celebre Cupola di Brunelleschi e si può ammirare il modello ligneo, anch’esso realizzato da Brunelleschi, esposto nella sottostante Galleria della Cupola.
Nella stessa area, sono esposti sei rilievi abruzzesi risalenti alla prima metà del XV secolo. Questi rilievi mostrano gli schemi compositivi utilizzati per la realizzazione della prima porta di bronzo del Battistero, opera dell’artista Lorenzo Ghiberti. Queste opere costituiscono testimonianze preziose della maestria artistica del periodo rinascimentale.
Il teatrino Mediceo
Nella penultima sala del secondo piano, denominata Teatrino Mediceo, viene proiettato un filmato che narra la storia della famiglia regnante nella storia del Duomo di Firenze.
I membri della famiglia dei granduchi medicei avevano un forte legame con la Chiesa e contribuirono a rendere Firenze una capitale ecclesiastica di grande importanza.
L’incoronazione, il battesimo e il matrimonio, secondo la famiglia de’ Medici, erano cerimonie solenni e solitamente venivano celebrate nelle chiese più importanti della città.
La testimonianza del loro impegno nel contribuire all’arricchimento e alla decorazione del Duomo di Firenze è evidente nel nuovo coro, posto dietro l’altare maggiore, nella decorazione pittorica dell’intradosso della cupola e nella teoria di grandi nicchie destinate a ospitare le statue degli apostoli. Inoltre, i Medici si fecero promotori di progetti per la modernizzazione dell’intero Duomo.
La sala dei Paramenti e la Sala del paradiso
Il terzo piano del museo ospita la Sala dei Paramenti, una stanza preziosa che conserva e espone le vesti liturgiche datate ai secoli XVII e XVIII. Questi capolavori tessili sono di inestimabile valore artistico e storico.
Dalla Sala del Paradiso, i visitatori possono godere di una vista privilegiata grazie a una grande vetrata che si affaccia sui gruppi statuari del XVI secolo, posizionati sopra le porte del Battistero. L’atmosfera in questa stanza è particolarmente suggestiva.
Tra le opere esposte nella Sala del Paradiso, troviamo anche un prestito speciale: la Madonna di San Giorgio alla Costa di Giotto, gentilmente prestata dal Museo Diocesano di Santo Stefano al Ponte.
Infine, raggiungendo il terzo e ultimo piano del museo, si arriva alla Terrazza Brunelleschiana, dalla quale si può godere di una vista mozzafiato sulla celebre cupola creata da Filippo Brunelleschi. Questa terrazza offre un’opportunità unica di ammirare da vicino l’architettura geniale di questo capolavoro rinascimentale.